Ebbene sono tornata!!
Vorrei ricominciare con degli appunti di viaggio, dopo aver trascorso una splendida vacanza in California:)….
Ho visitato quasi tutti i “Santi” californiani e la mitica città degli “Angeli” e sono giunta alla conclusione che la loro moda è circa come il loro cibo: non hanno uno stile definito e stigmatizzato, come non hanno una loro tipica cucina, perché influenzati da molteplici etnie, innumerevoli culture, che si mixano e convivono tutte assieme.
Forse però il “local” tipico lo si individua facilmente in t-shirt + scarpe da ginnastica (con hamburger + patatine).
Credo che senza voler cadere nel classico cliché, la spiegazione stia anche nel clima meraviglioso tendenzialmente sempre mite, nella vicinanza con la spiaggia, meravigliosa anche quella, che regala uno stile di vita più “sciolto” e molto meno impostato del nostro.
Quindi mancano decisamente i nostri “negozietti”, o le nostre boutiques, abbondano invece mall giganti con i più conosciuti brand internazionali di sempre.
Gli unici negozi che spesso si incontrano sono quelli legati al surf e allo skate e a quel mood vagamente hippie, colori pastello, tante fantasie floreali, che ancora è molto ricercato e accattivante.
Si riconoscono in prima battuta dal profumo che volutamente (o no) ti avvolge quando entri, che ricorda all’istante un insieme di crema solare al cocco e di gelato panna e fragola!
Insomma diciamo che lì non puoi non comprare almeno una felpa Billabong, una t-shirt Santa Cruz, o perché no un bel paio di pattini a stivaletto!
Puoi trovare inoltre tanti, tantissimi negozi vintage, che vanno dal mercatino coloratissimo anni 70’, al negozio di ricerca con marchi italiani e internazionali anni 90’ -2000, fino a negozi che ancora non conoscevo, ossia dei veri e propri templi del look street-pop, con centinaia di sneakers (usate) tenute protette da cellophane, assieme a felpe e maglie di marchi tipo Supreme, Dior, Jordan, Off White… tutti venduti a “prezzi d’antiquariato” per veri appassionati, studiosi oltre che danarosi conoscitori.
Qui è la musica del negozio, ed il volume altissimo a catturare la tua attenzione e a portarti a fare un giro in giostra, fino a convincerti a spendere 10$ per tentare di vincere della sneakers che valgono 10.000 $ con una sorta slot machine presente in negozio!!
I prezzi non chiederli ai commessi, li devi inquadrare col tuo smartphone.
I commessi infatti, spesso ragazzi giovanissimi e spesso molto calati nella parte, sono impegnati a filmare loro video, tirare palloni nel canestro del negozio, squadrando dalla testa ai piedi (appunto!) la clientela che entra vagamente spaesata ma subito divertita.
Sarà questo il nuovo modo di fare acquisti?
Io personalmente, visto il freddo dell’aereo del viaggio di andata, mi sono comprata un morbido pantalone della tuta rosa pesca, trovato (scontato) della Volcom 🙂
In conclusione:
W la California!
W la libertà!
W anche l’Italia perché potremmo “cellophanare” interi negozi con i nostri brands ed il nostro savoir-faire….!
Che ne pensate?
Novella, (anzi New Red per oggi ;))